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Guardavo Anna mentre la osservavi tu, osservavi un tuo mondo vicino, un tuo "simile". Volevi proteggerla, abbracciarla, capirla.
Tu che vuoi proteggere tutto il mondo, tu che sei così tanto diverso da me, nata solo per proteggere la giustizia e te.
Guardavo Anna e pensavo che sì, con lei potresti avere un futuro, essere un marito con dei figli, con la tua dolcezza e la tua innocenza cresceresti figli stupendi in maniera eccellente. E lei, beh...bellissima e donna molto intelligente, furba, sensibile.
Per te, come non lo sono io, ma stavolta non è fuoco. Se penso che i tuoi occhi da un momento all'altro possano dirmi "Addio", non è fuoco che arde dentro, ma pietra, ghiaccio che non si scioglie mai.
Perchè ci sto pensando? In fondo non puoi dirmi addio, siamo legati da qualcosa che va oltre il sentimento, si chiama dovere. Sì ma...tanto non posso fingere a me stessa, anche se il mio volto rimane uguale "al di fuori"...
Non è il dovere che ci unisce, e i sentimenti..."sentimenti", che strana parola.
Se la dividi, è "sentire con la mente", o almeno ci assomiglia, eppure è così, sentiamo con la mente ciò che il cuore produce, è lei a sistemare. A dirigere il complesso traffico di emozioni, a catalogarle. A dare un nome? Basta la bocca.
Amore, quello che non potrò mai provare per te se non in modo epico, come tua depositaria, mai come donna. In ognuno di noi abita tanta gente che è sempre pronta a provare qualcosa di diverso dall'altra ed essere qualcuno di mai uguale, ogni volta. Così la donna ti ama, la donna brucia, la donna avrebbe voluto che quel bacio quella notte sfociasse in qualcosa di più, ma l'Amore avrebbe voluto che quel tocco di labbra fosse eterno e leggero, l'Amore mi fa proteggerti con la spada e con la rabbia, così la depositaria ti rimane accanto con questa faccia, senza osare una domanda, una scenata di gelosia.
Qualcuno dentro il mio corpo dice di dirti che potresti pensare ad un futuro con lei, ma subito il fuoco si accende e poi la paura di un "sì", di un "addio" lo spegne in un attimo, e si trasforma in pietra.
Io sono una pietra di dolore, all'immaginare il tuo sguardo freddo, il tuo amore per qualcun'altra e...il tuo lasciarmi perchè non si può volere di più da noi, se non un...Addio.
Addio, che strana parola che mi viene in mente, addio fa proprio male, e dire che lo usiamo sempre per augurare il meglio alla gente che incrocia il nostro cammino per un po'. E' una felicitazione.
Un tuo Addio però fa sprofondare ogni mia parte di me nel mondo sotterraneo, non chiedermi da quando sono diventata così sentimentale, sarà che sto guardando come vi osservate, come vi conoscete.
E mentre ti guardo separarti da me, almeno per questa missione, vorrei che il tuo Addio non suonasse così forte nella mia testa.
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